Sono tanti i costi che destano preoccupazione nelle famiglie italiane: spese fisse e variabili che mese dopo mese si accumulano, rendendo a volte difficile far quadrare tutti i conti. Quest'anno, proprio per aiutare chi si trova in difficoltà, è stato ideato il Bonus TARI 2025, destinato a chi ha un reddito basso per ottenere una riduzione sulla bolletta destinata alla raccolta dei rifiuti. Scopriamo, allora, cos'è il Bonus rifiuti 2025, come funziona, chi ne ha diritto e come ottenerlo: non c'è nemmeno bisogno di fare domanda!
Cos'è il Bonus TARI 2025
Il Bonus TARI 2025 (popolarmente definito come Bonus rifiuti 2025) è un'agevolazione prevista per le famiglie con un reddito basso, che potranno ottenere una riduzione del 25% sulla bolletta della raccolta dei rifiuti.
Non si tratta proprio di una novità, visto che spesso Stato e Comuni sono intervenuti per cercare di snellire un po' le bollette delle famiglie in difficoltà. Questo provvedimento, però, riguarda tutti coloro che ne hanno effettivamente bisogno a livello nazionale, senza più differenze.
A chi spetta il bonus
Il Bonus TARI 2025, introdotto dal Dpcm 24/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 28 marzo 2025, spetta alle famiglie italiane in difficoltà e in particolare:
- con un ISEE inferiore a 9.530 euro, per nuclei famigliari standard
- con un ISEE inferiore a 20.000 euro per famiglie con almeno quattro figli a carico (famiglie numerose)
Ogni tre anni l'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) aggiornerà le soglie.
Come si richiede il Bonus TARI 2025
Le famiglie italiane non dovranno fare nulla per poter richiedere il Bonus, perché verrà attivato direttamente. Non si dovranno presentare domande, fare file presso gli uffici comunali, compilare moduli. L'INPS, incrociando i dati del Sistema Informativo Integrato, è in grado di individuare la platea di aventi diritto all'agevolazione. Lo stesso Ente farà comunicazione ai gestori del servizio rifiuti. Così lo sconto in bolletta sarà automatico.
Per ottenere questo incentivo bisogna, però, aver presentato regolarmente la Dichiarazione ISEE 2025 (che ogni anno va aggiornata) ed essere intestatari della fornitura del servizio di gestione rifiuti.