Il sogno di tutti gli ambientalisti si potrebbe presto avverare: sostituire il comune polistirolo con un mix di scarti vegetali totalmente biodegradabili. Una novità in campo ambientale che non passerà di certo inosservata l'EcoCradler, invenzione di due giovani ricercatori americani.
Il prodotto ha le stesse proprietà del polistirolo sintetico e viene prodotto con gli scarti della biomassa. Interamente biodegradabile vanta un procedimento produttivo che non produce grandi emissioni di CO2. Al momento la materia prima utilizzata sono i bacelli dei semi di cotone e la pula dei cereali mescolate con il micelio, ovvero l'apparato vegetativo dei funghi.
Per quanto riguarda i costi sembra proprio che per produrre EcoCradler sia necessaria una spesa identica a quella per il polistirolo. Ma con un vantaggio maggiore. La sua realizzazione impiega un decimo dell'energia che serve, invece, per il polistirolo. La riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe perciò garantita.
EcoCrandler è già in produzione negli Stati Uniti e il mercato sembra rispondere bene a questa innovazione ambientale. I segnali sono incoraggianti, L'EcoCradler presenta prestazioni identiche al polistirolo. Dopo sette giorni a temperatura ambiente e al buio diventa un materiale leggerissimo, compatto e resistente al calore.
L'unico neo del nuovo sostituto del polistirolo è che si decompone troppo facilmente a contatto con acqua e umidità. Si presuppone quindi che il suo utilizzo necessiti di maggiori attenzioni nel trasporto e nello stoccaggio.
A parte questo accorgimento, il "nuovo" polistirolo ecologico ha senza dubbio una convenienza sia economica che ambientale. Vedremo se dopo il successo americano questo materiale prenderà piede anche nel nostro paese.