William Blake è un poeta e pittore vissuto tra '700 e '800. Le sue poesie offrono visioni vertiginose, incanto e bellezza. Ecco la selezione di 5 componimenti da leggere:
Il segreto dell’amore
Non cercare mai di dire il tuo amore,
l'amore che mai può essere detto;
come il vento dolce si muove
silenzioso, invisibile.
Ho detto il mio amore, il mio amore,
le ho detto tutto il mio cuore;
tremando di freddo, pieno d'orrore e paura,
ma lei se ne andò.
Appena si fu allontanata da me,
un viaggiatore passò,
silenzioso, invisibile;
la prese con un sospiro.
Da “Gli auguri dell’innocenza”
Vedere un Mondo in un Grano di Sabbia
e un Universo in un fiore di campo,
possedere l'Infinito nel palmo della mano
e l'Eternità in un'ora.
Il Pastore
Quanto è dolce è la dolce sorte del Pastore!
Dal mattino alla sera va in giro;
seguirà il suo gregge tutto il giorno,
e la sua bocca sarà piena di lode.
Perché sente l'innocente grido degli agnelli,
e la tenera risposta delle pecorelle;
sta attento, mentre loro sono in pace
perché sanno quando il loro Pastore è vicino.
Il sorriso
C’è un sorriso d’amore
E c’è un sorriso della seduzione,
Un sorriso c’è dei sorrisi
Dove s’incontrano quei due sorrisi-
C’è un aggrottamento dell’odio
E c’è un aggrottamento di disdegno
Ed un aggrottamento c’è degli aggrottamenti
Di cui invano pensate di scordarvi-
Poichè a fondo nel profondo del cuore penetra,
E affonda nelle midolla delle ossa-
E mai nessun sorriso fu sorriso,
Ma solo quel sorriso solo,
Sorriso che dalla culla alla fossa
Sorridere si può una volta sola,
Quando è sorriso,
Ha fine ogni miseria.
I. La questione
Da "Il matrimonio del paradiso e dell'inferno"
Ruggisce Rintrah e scuote le sue fiamme nell’aria appesantita.
Nuvole affamate fino all’orizzonte.
Semplice come è nato, si mosse il giusto,
E fremente,
Nella valle della morte;
rose appaiono dove crescono spine,
E nell’arida brughiera
Cantano le api.
Poi, lungo il pericoloso cammino ha seminato,
E un ruscello, una fonte
Su ogni picco e tomba;
E sulle ossa imbianchite
Si depone argilla rossa.
Finché, fattosi furfante, lasciò i sentieri del semplice
E condusse, nel pericolo,
Il giusto in terre brulle.
Ora il serpente avanza furtivo
In appiccicosa umiltà,
Ed il giusto grida la sua rabbia nei territori
Che sono dei leoni.
Ruggisce Rintrah e scuote le sue fiamme nell’aria sovraccarica.
Nuvole affamate minaccian l’infinito.